domenica 12 settembre 2010

… In stretta correlazione con l’ambiente circostante e con la sua storia

di Giovanni Lombardi

Il post di Fabiola Mancinelli pone l’accentro, secondo il suo modo di vedere, sulla distinzione netta tra recupero del centro storico di Guardia Sanframondi e il recupero del sapere riguardante i Riti settennali di penitenza. Per lei i due obiettivi camminano su binari separati e rimane scettica sulla mia affermazione che “la sola soluzione praticabile, per il recupero del centro antico, sia l’inserimento dei Riti nella lista dell’Unesco”. Per lei l’inserimento nell’elenco del patrimonio immateriale dell’UNESCO non prevede finanziamenti ad hoc. Forse l’attenzione che ne deriverebbe potrebbe essere uno stimolo a “correre ai ripari” da parte delle nostre varie amministrazioni (comunale, provinciale, regionale)…

rione piazza comunione ritisettennali.info 045

In un mio precedente post su questo blog dell’ottobre 2009 indicavo quattro priorità da attivare subito e suggerivo di:

  • 1) informare
  • 2) monitorare
  • 3) collaborare
  • 4) rimodulare il quadro normativo

Possono essere messi in atto iniziative d’informazione e sensibilizzazione partendo dalle amministrazioni locali, dalle Pro loco, dalle APT e dalle Associazioni rispetto al contenuto della Convenzione, all'importanza del patrimonio immateriale, alla sua delicatezza e ai modi più corretti per gestirlo. Nonché sull'importanza di coinvolgere tutta la comunità nella gestione del patrimonio immateriale. Monitorare le azioni di tutela su tale patrimonio come d'altronde si fa con il patrimonio naturale e materiale. Avviare progetti di collaborazione tra istituzioni culturali, pubbliche amministrazioni e società civile al fine di identificare, catalogare, conservare e trasmettere il patrimonio immateriale. Infine rimodulare il quadro normativo di riferimento per la gestione del bene o del patrimonio immateriale così come avviene in campo ambientale e di tutela per i beni materiali.

Bene, nel rispondere al post di Fabiola, che pone concreti problemi operativi, voglio fermarmi a valutare il punto quattro che prevede la rimodulazione del quadro normativo.

Certo l’Unesco non prevede finanziamenti ad hoc ma nel rimodulare il quadro normativo si possono individuare e intercettare finanziamenti proprio con le amministrazioni a iniziare da quella comunale e provinciale e regionale poi; perché il centro antico di Guardia è correlato strettamente con lo svolgimento dei Riti settennali e con la sua storia, basta citare, come esempio, il percorso processionale nel suo interno o la presenza delle Chiese dei Riti dei vari rioni. Uno spazio urbanistico che gli inglesi, con brutto termine cinematografico, chiamano location … l’ambiente e l’ambientazione in cui si svolgono i Riti. Per me privarsi del centro storico come ambientazione urbanistica significa ‘decontestualizzare’ i Riti che perderebbero parte della loro essenza e del loro fascino misterioso … questo, in qualche modo, quello che deve essere impedito.

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